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Ripartenza… dalla Scrittura

Settembre, mese di ripartenze: scuola, lavoro, anno pastorale… perché non ripartire dalla Scrittura? Lasciamoci incoraggiare all’amore per la Scrittura dal Cardinal Martini, di cui abbiamo ricordato in questi giorni i 10 anni dalla morte (31 agosto 2012).

Come ho incontrato la Scrittura? Mi pare di aver avuto l’intuizione verso i dieci-undici anni, quando mi chiedevo: perché dicono che la Scrittura è il libro di Dio e poi non lo leggiamo mai? Questa piccola curiosità mi ha spinto a prendere in mano non solo i Vangeli, ma tutto il Nuovo Testamento; in quegli anni non c’erano i sussidi e gli strumenti che ci sono oggi e la mia lettura era perciò adolescenziale. Durante gli anni delle scuole superiori ho avuto un altro stimolo. A me piaceva molto la letteratura, la poesia e mi domandavo: la Bibbia è scritta in prosa o in poesia? Mi interessava sapere se la Bibbia ha veramente i valori letterari tanto decantati in astratto e i valori che trovavo nei classici latini e greci. Così, verso i quattordici-quindici anni ho cominciato a leggere il libro di Giobbe, il cui aspetto poetico mi attirava molto.
La storia del mio rapporto con la Scrittura è quindi molto lunga e parte da lontano. Naturalmente è stata determinante la decisione dei miei superiori di mandarmi a studiare la sacra Scrittura: una decisione che non prevedevo, ma che pioveva sul bagnato! Sono così entrato sempre di più nel mondo e nella vita della Bibbia. Ricordo che allora ripetevo spesso il versetto di Dante: «Vagliami il lungo studio e il grande amore / che m’ha fatto cercar lo tuo volume» (Dante si riferiva all’Eneide di Virgilio, e io alla Scrittura). Lungo studio e grande amore, una voglia profonda di entrare nel mistero della Bibbia, anche letterario, storico, storico-critico ecc. E la Scrittura mi ripagava di tutto perché mi si manifestava sempre più come la Parola che illumina: «Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino» (Sal 119,105).

In questa ripartenza, accompagnati dalla Parola in tutta la sua bellezza, auguriamoci di imparare a gustarci non solo la meta, ma anche il percorso!

Buon viaggio che sia un’andata o un ritorno
Che sia una vita o solo un giorno che sia per sempre o un secondo
L’incanto sarà godersi un po’ la strada”

(C. Cremonini)
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