Riceviamo e pubblichiamo la lettera di don Carlo Doneda, missionario a Cuba, che ci aiuta ad entrare con il passo giusto nel mese missionario.
Carissimi,
vi scrivo dopo la festa patronale che abbiamo celebrato ieri con la presenza del vescovo. Abbiamo dovuto anticipare all’ultimo la celebrazione di un’ora, perché ormai tolgono la corrente fino a dodici ore al giorno e così si deve sempre rincorrere le modifiche di orario. Il vescovo commentava come tutto si stia facendo difficile e la gente sia stanca di lottare per tutto, dal cibo alle medicine, ai continui rincari e alla mancanza di corrente, di gas o petrolio per cucinare. Si vive alla giornata e senza grandi slanci.
Le messe quotidiane sono frequentate dal solito gruppetto di vecchiette, ma abitate anche da tutti quelli che vengono ricordati nelle abbondanti intercessioni: si prega per chi è malato, per chi affronta con poco o niente le più disparate difficoltà e per i cari che scappano e cercano di arrivare in Usa.
Un po’ si ride, un po’ si pensa…, a un futuro che non si prospetta affatto roseo. Pare che con il primo settembre sarà vietata ai privati la vendita di tutti i prodotti con farina o zucchero. La gente che spesso non può cucinare, vive ormai di dolci e pizzette che si vendono per strada o nei negozietti. Di fatto saranno nuovi problemi soprattutto per i più poveri.
Ora che sto per rientrare in Italia (il 13 settembre) mi sento in imbarazzo e mi preoccupa quello che lascio. La gente che ogni giorno cerca medicine o anestesie per cavarsi un dente, le ragazze del progetto, di cui due hanno partorito in questi giorni e una lo farà a giorni, i ragazzi della catechesi e le poche adolescenti
che in questi giorni hanno animato un fine settimana per loro con anche i giochi con l’acqua.
Avrei voluto partire con tutto garantito e un po’ organizzato, e magari la nuova casa già avviata come spazio comunitario, mentre anche il suo acquisto continua a essere una chimera. Tornerò con questi crucci nel cuore ma anche con la gioia di rivedere, se sarà possibile, molti di voi (oltre ai miei fratelli!) magari nel mese missionario!
A presto e che San Bartolomeo apostolo benedica anche voi e tutti i vostri cari!
Don Carlo
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