Articoli

Il desiderio del grillo e dei suoi tanti fratelli

Il Grillo-parlante, il Merlo bianco, il Pappagallo, la Lucciola, il Granchio, il Colombo e gli altri… Ogni volta che Pinocchio si imbatte in qualche guaio, ecco la voce che lo raggiunge: “Voglio darti un consiglio. Ritorna indietro e porta i quattro zecchini, che ti sono rimasti, al tuo povero babbo che piange e si dispera per non averti più veduto” (l’ombra del Grillo-parlante, cap. XVIII); oppure: “La fame, ragazzo mio, non è una buona ragione per potere appropriarsi la roba che non è nostra…” (la Lucciola, XXI); o ancora: “Smettetela, birichini che non siete altro! Queste guerre manesche fra ragazzi e ragazzi raramente vanno a finire bene. Qualche disgrazia accade sempre!” (il Granchio, XXVII).

Il desiderio più grande che hanno nel cuore coloro che cercano di aiutare Pinocchio con i loro consigli non è certo quello di fare da padrone sulla vita e sulle scelte del burattino, ma di aiutarlo a diventare umano. Collodi, nelle avventure di Pinocchio, abbandona l’idea tradizionale che una persona -grande o piccola che sia- rimanga sempre identica a se stessa, senza possibilità di cambiamento.

“I bambini disobbedienti muoiono perché ingoiano spilli, oppure soffocano lanciando una ciliegia in aria e raccogliendola con la bocca; ciò che mangiano i fanciulli ghiotti provocherà loro immancabilmente forti dolori di ventre; chi sale su un albero senza permesso troverà un ramo secco e cadrà; chi fa il verso allo storpio cade storpiandosi a sua volta.” (M. Bacigalupi e P. Fossati,

L’educazione popolare nei libri di scuola dall’Unità d’Italia alla Repubblica, Scandicci, La Nuova Italia, 1986).

Pinocchio e le sue avventure ci dicono che è possibile per un monello svogliato e irriverente avere al contempo anche un cuore buono. Ecco perché non c’è solo il grillo parlante, ma anche il Merlo bianco, il Pappagallo, la Lucciola, il Granchio, il Colombo e gli altri. C’è sempre spazio per ascoltare quella “vocina interiore”…

“Se ti lasci dominare dai tuoi istinti, schiavo del ‘mi piace, non mi piace’ […] il nemico parla adescandoti col piacere. Ma è apparente, perché esiste più nell’immaginazione che nella realizzazione. In questa situazione Dio parla invece col rimorso, che è un dispiacere interiore, presagio della sciagura che ti stai procurando con le tue stesse mani e dalla quale vuole distoglierti” (S. Fausti, Occasione o tentazione?, Ancora, 66)

La vocina interiore però deve essere aiutata da qualcuno che ti faccia percepire non solo che ti vuole bene, ma soprattutto che vuole il tuo bene.

Ma della fatina ne parliamo la settimana prossima

Don Stefano

Share
Tags: Avvento 2022

Articoli recenti

“Il servire che unisce” – Avvento di Fraternità 2025

La Caritas della Comunità Pastorale S. Barnaba e S. Filippo Neri presente l'iniziativa di Avvento…

22 Novembre 2025

“Uno per tutti, tutti per Uno” – Percorso per famiglie 2025

La comunità pastorale S. Barnaba e S. Filippo Neri propone il percorso di spiritualità familiare…

19 Novembre 2025

La missione “uno per uno”

Un anno di diaconato tra le mura del carcere e il quotidiano «È troppo poco»…

17 Novembre 2025

Segreteria Pastorale Giovanile

Qui trovi tutte le info relative alla segreteria della Pastorale Giovanile, per catechesi adolescenti e…

16 Novembre 2025

Avvisi di domenica 16 novembre 2025

Dillo col Vangelo La mia salvezza durerà in eterno Is 51,6 Noi siamo i tempi…

15 Novembre 2025

Christmas Box – Ali alla vita

Quest’anno puoi fare un dono che vale doppio: con la Christmas Box per la Vita…

15 Novembre 2025