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Emiliano diacono

Alcuni mi conoscono come insegnante, altri per essere il papà dei miei figli o il marito di Federica, altri solo perché mi hanno visto in parrocchia o sull’altare.
Chi sono? Sono Emiliano Gioffredi e ho vissuto fino a quasi 18 anni fa a San Vittore Olona dove sono cresciuto.

Da bambino (in quinta elementare) sono entrato in seminario per capire se il Signore stesse chiedendo di diventare prete e sei anni dopo ho capito che voleva altro da me.
Tornato a casa e in parrocchia, ho continuato a fare quello di cui poteva esserci bisogno sia in parrocchie e in oratorio facendo un po’ di tutto (dal sacrista, al catechista di diverse fasce d’età, al responsabile della pastorale giovanile della parrocchia), sia al di fuori come volontario (ho fatto parte di una associazione per ragazzi disabili per tanti anni, ho fatto viaggi nella ex Jugoslavia durante la guerra, sono stato in una missione in Camerun)…

Ho conosciuto tante persone e tante facce diverse dell’umanità. Questo grazie anche il mio lavoro che mi ha portato in città e quartieri con bisogni e persone diverse, tanti ambiti di carità differenti. Intanto sentivo che il Signore mi stava chiedendo altro e un prete mio amico mi ha parlato del diaconato permanente. Questa cosa è rimasta dentro e ha continuato a maturare.

Mi sono sposato e da subito con Federica abbiamo cominciato ad occuparci di pastorale famigliare e spiritualità della coppia ma io anche di portare la comunione ai malati e anche queste due esperienze mi hanno molto arricchito e parlato.

Otto anni fa ho capito che era il momento di cambiare davvero: ho ritirato fuori quell’intuizione sul diaconato che non si era mai assopita e, dopo aver fatto un buon discernimento, ho iniziato il percorso di formazione e di studi che mi hanno portato fino a ricevere questo dono. Quale?

Quello di mettermi al servizio della Chiesa e dei fratelli, con la grazia del sacramento dell’ Ordine, in modo definitivo attraverso il ministero diaconale, secondo quanto il vescovo mi chiede.

Ringrazio il Signore per il dono che mi ha dato e che non è una meta ma l’inizio di un cammino.
Chiedo a ciascuno di accompagnarmi e affidarmi al Signore e a Maria per questo.

Emiliano Gioffredi

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